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Il mio primo articolo del blog

Sii te stesso; tutti gli altri personaggi hanno già un interprete.

— Oscar Wilde.

Questo è il primo articolo sul mio nuovo blog. Ho appena iniziato a mandare avanti questo nuovo blog, quindi resta sintonizzato per altre informazioni. Abbonati qui sotto per ricevere una notifica quando pubblico nuovi aggiornamenti.

Fai da te in camera da letto

Testiere del letto di riciclo e fai da te, semplici, alla moda ed economiche

Testiere del letto di riciclo e fai da te, semplici, alla moda ed economiche

Da Maria il 14 Febbraio 2020

Testiere del letto di riciclo e fai da te: volete donare alla vostra camera da letto un tocco alla moda, ma non avete idea di come potete fare? Con dei materiali di recupero, potete creare delle bellissime testiere per il letto, senza spendere quasi nulla. Ecco qualche suggerimento.

1.Cuscini e bastone per tende

Un metodo pratico e veloce per realizzare una testiera del letto prevede di usare un bastone per le tende di metallo e due cuscini. Il risultato sarà davvero spettacolare.

2.Centrini e vecchi telai

Un metodo elegante per creare una testiera del letto, prevede di utilizzare dei vecchi telai in legno, con dei centrini in pizzo bianchi, da abbinare con delle strisce di tessuto. Il tutto dovrà essere fissato ad un vecchio bastone.

3.Testiera fai da te in tessuto

Ricoprire un’asse di legno con del tessuto, fissare il tutto con dei punti metallici ed appoggiare la testiera creata, dietro al letto. Potrete sbizzarrirvi, utilizzando diversi tipi di tessuto.

4.Tovagliette in bambù e stoffa

Anche le tovagliette in bambù, sono perfette per creare una testiera del letto. Fissate con dei punti metallici la stoffa colorata e in poco tempo avrete creato una bellissima testiera.

5.Con la tecnica del patchwork

Mescolando diversi scampoli di tessuto, potrete ottenere una magnifica e super colorata, testiera del letto con la tecnica del patchwork.

Le testiere letto sono un elemento di arredo molto versatile, oltre essere funzionale. Abbiamo raccolto 35 testate del letto originali e testate fai da te.

Fonte: @pianetadonna.it

Nuova rubrica “ikeahack”

Ho deciso di creare questa nuova rubrica per dare qualche idea e prendere spunti su come adattare o riadattare vari complementi d’arredo ikea in altri modi e ambienti. La trovate sulla pagina ig “casadicarlotta” e al più presto possibile su fb. Se avete idee o avete realizzato anche voi qualche cambiamento sui vostri mobili e vi va di condividerlo mandatemi pure le foto in direct o su Messenger di fb, lo condivideremo tutte insieme e potreto dare e ricevere idee.🤗. Un abbraccio e buona serata.

Arredare un corridoio, idee e consigli

Il corridoio è un ambiente che spesso viene lasciato vuoto e utilizzato solo come passaggio, magari tra l’ingresso e la sala da pranzo o la zona notte. Ma che sia largo, oppure stretto e corto, il corridoio si presta a tante soluzioni per arredare in stile moderno e non solo.

Con qualche accorgimento e un pizzico di fantasia, il corridoio si può trasformare in un luogo da vivere dove passare del tempo. Magari lavorando al computer, lasciando messaggi per il resto della famiglia su una bacheca o inserendo una postazione per ricaricare tablet e smartphone su una piccola console

Ma il corridoio può anche rappresentare la soluzione ideale per ospitare arredi utili che non trovano collocazione in altri ambienti della casa (un piccolo scrittoio, mobili contenitore per libri scarpe).

insomma abbiamo davvero diverse alternative per rendere accogliente il nostro corridoio. vi lascio qualche immagine da cui magari prendere spunto.

Angolo caffè ☕

Avere un angolino della nostra cucina destinato al caffè credo sia indispensabile. Un piccolo rituale mattutino che va eseguito nei suoi spazi con tranquillità😊. Siamo sempre di corsa specialmente a colazione, spesso la facciamo al bar per la fretta,ma se riusciamo a ritagliare 10 min del nostro tempo la giornata inizia con una marcia in più 🥰. Oltre che esteticamente alla moda questi angolini sono quel nostro posticino dove rilassarsi a bere una tazzina di caffè caldo in pace. Io non potrei farne a meno. Vi lascio qualche foto con qualche idea,tra le varie ci sono alcune soluzioni con pezzi ikea molto carini.Buon lunedi 😉

Crescere i nostri figli…che fatica!

Mi sono imbattuta in questo articolo pubblicato su Repubblica tempo fa…lo metto qui sotto…dopo faccio le mie considerazioni come genitore e come donna..

Il rischio, qualsiasi sia la forma in cui lo si pensa o si presenta, appartiene alla vita. Azzerarlo non si può. Si può volerlo fare a tutti i costi, ma si chiama controllo, ossessione, possesso, malattia».

Queste le parole scritte in un articolo pubblicato su Repubblica domenica 14 aprile 2014 di Maria Pia Veladiano a commento dell’avventura del bambino che si è perso nel bosco bellunese. La vita appunto è vita perché ha un inizio e una fine, perché è preziosa e, come ogni cosa preziosa, fragile e vulnerabile. Così mi è apparso chiaro, questa nostra società disprezza il valore profondo della vita. L’ossessione del controllo e della sicurezza ha invaso ogni settore, le nostre città, la politica, il lavoro, la scuola, le leggi, i parchi giochi, gli asili, le relazioni, in poche parole la vita.

Da anni mi batto in difesa dell’autonomia dei bambini. Sono madre di 4 figli, lavoro a tempo pieno da circa 20 anni (il mio primo ha 19 anni, la mia piccola 2 e mezzo) e in questi anni ho visto ridursi lentamente ma inesorabilmente gli spazi che nelle nostre città sono riservati al libero movimento dei nostri figli. Lentamente sono state tolte le libertà e autonomie ai bambini, e di fatto si sta spegnendo nei nostri figli quel desiderio autentico della scoperta, dell’esperienza non sotto lo stretto controllo degli adulti. Tre anni fa mi sono unita al gruppo di donne illuminate che ha lanciato l’appello di Se non ora quando. Da allora lavoro volontariamente con le donne e pochi uomini del comitato genovese per una società che rispetti le donne, ne valorizzi lo sguardo differente, ne riconosca la parità senza rinunciare alla loro differenza. Tutte battaglie politiche che oggi grazie alla lettura di questo articolo mi sono parse legate da un filo sottile, quasi invisibile ma indistruttibile “controllo ossessione possesso malattia”. La nostra società e noi che ne facciamo parte siamo tutti affetti da questa malattia.

Uomini che vogliono controllare lo spazio che abitano le donne, donne che vogliono controllare lo spazio che abitano i figli, politici, scuola, istituzioni, che dietro la parola sicurezza costruiscono recinti nei quali di fatto le responsabilità sono scaricabili a catena. Controllo, parola che etimologicamente è legata alla parola contratto, dunque le nostre relazioni ridotte a dei contratti. Siamo dei codardi, non abbiamo fatto la fame, non abbiamo fatto la guerra, non abbiamo sofferto il freddo ma viviamo come se fossimo in condizioni estreme tutti i giorni. Ci stiamo perdendo i nostri figli ai quali neghiamo la conoscenza attraverso l’esperienza e quel credito di fiducia che ci ha permesso di diventare adulti. Abbiamo così paura dei rischi che siamo disposti a farli vivere in recinti pur di non farglieli correre, dimenticando che quei rischi sono stati il sale della nostra vita di giovani e la spinta a diventare adulti responsabili.

Ecco questo è quanto, non so se dar torto o ragione a chi scrive o meglio dice determinate cose. Sicuramente la nostra società, quella in cui coscienziosamente facciamo crescere i nostri figli, non è delle migliori e rosee. Da ma dre non posso negare di aver timore del futuro dei nostri bambini, se è vero che il futuro sono loro, cosa gli stiamo insegnando? La prima cosa che mi vedo costretta ad ammettere è la dipendenza, dal pc, dallo smarthfone da un taplec, una consolle per videogiochi, o peggio dagli altri. Non riusciamo, specialmente noi madri a lasciare un po quella mano, per far si che camminino da soli,che facciano almeno qualche passo. A ragion veduta, penserete, e lo penso anch’io visto il mondo in cui crescono, ma mi viene in mente la frase che disse un pediatra qualche anno fa, quando mio figlio aveva 2 anni circa, e lui visitandolo e osservando me disse: i figli dovrebbero crescere lontano dalle mamme. Credetemi in quel momento avrei voluto dargli una testata, 🙂 ma poi, nel tempo, tanto torto non ho potuto più dargli. Ma perchè noi mamme siamo così, ci viene naturale proteggerli da tutto e tutti, ma a volte dovremmo proteggerli anche da noi stesse, perchè quella protezione finirà per soffocarli, potrebbe impedirgli di fargli prendere decisioni certe e sicure da soli. Lo scrivo e mi rendo conto che dovrei davvero aiutare mio figlio ad essere indipendente gia da ora. Lì fuori il mondo non aspetta, purtroppo è cambiato, noi siamo cambiati, e voglio crescere un uomo sicuro di se, con dei valori, delle regole, un brav’uomo, che sia una splendida persona. Posso solo impegnarmi a questo per lui e per me. Non me ne vogliate mamme, se mi sono dilungata, non sono nemmeno tanto sicura di essermi spiegata, 😀 se così non è stato scrivetemi e ditemi cosa ne pensate. Infondo noi gli diamo la vita, il nostro compito nel bene e nel male è esserci ❤

Vittsjo scaffale o oggetto di design?

Eccoci qua, 😉 ad occuparci di nuovo di ikea,questa volta diamo uno sguardo a Vittjo, che viene venduto come scaffale, ma da come potete vedere dalle foto è molto reversibile. Cambiando disposizione e colore possiamo cambiargli completamente destinazione d’uso. con pochi euro, una bomboletta spray e della carta adesiva abbiamo un bellissimo ingresso, una console, una parete attrezzata per il salotto e un comodo mobiletto per la zona notte. Insomma può essere impiegato in tutta la casa, mi viene solo da sconsigliarne l’utilizzo in bagno, non avendo ante ed essendo in metallo, avrei paura ad impiegarlo lì, ma ognuno è libero di tentare e magari adattarlo anche per questo locale della casa 😀 . Detto questo, vi consiglio di farci un pensierino su questo complemento d’arredo che è ormai da qualche anno in vendita ma che è sottovalutato. fatemi sapere cosa ne pensate e se lo avete in casa e come lo avete utilizzato. 😛 A presto amiche. Buon Sabato sera, vado, c’è la De Filippi che mi aspetta 😀 😀 😀

KALLAX Il fantastico mondo della reversibilità di Ikea

Conoscerete quasi tutte il fantastico scaffale di Ikea Kallax. questo mobiletto ha in se un dono meraviglioso: la piu svariata collocazione ed utilizzo. dal bagno alla cucina, dalla cameretta all’ingresso fino a diventare una vera e propria madia. Per nostra fortuna il costo è molo basso se si paragona ad altri arredi che qualitativamente parlando non superano di molto Ikea ma che economicamente superano di gran numero il sottoscritto in esame. Veniamo a noi, ho postato varie foto per facilitarvi la comprensione del suo utilizzo. Ho in mente di acquistarne uno, e diciamoci la verità, con i tempi che corrono 70 euro sono più che ottimi. spesso l’ho visto anche all’angolo delle occasioni, dove spero di poterlo acquistare alla metà del prezzo. appena l’avrò preso vi aggiornerò così da farvi partecipi del mio progetto di restilyng :D.

ogni tanto, se abitate nelle vicinanze, fate una capatina all’angolo delle occasioni, si trovano degli oggetti interessanti a prezzi altamente vantaggiosi. io quando vado da Ikea entro dalle casse, passo prima dall’angolo delle occasioni e se non trovo nulla allora faccio tutto il giro. 😀 Magari mi dice bene. Sulla mia pagina Instagram ho postato varie foto riguardanti ikea, idee d’arredo e di recupero. Se anche voi condividete la mia stessa passione per il fai da andate a sbirciare e se avete idee commentate. Se vi va iscrivetevi al blog.

Multitasking:parola sconosciuta

La parola in se sta a significare “multiprogrammatore”, per cui non mi risulta difficile associarla a noi donne :). Gli uomini non sono multitasking, le donne sì. Il motivo è nella preistoria. L’uomo riesce a svolgere un compito alla volta, le donne sanno fare più cose contemporaneamente. Il gentil sesso, in altre parole, è geneticamente predisposto almultitasking, non lo dico io, sia chiaro, ma uno studio di recente pubblicazione, realizzato dalla Higher School of Economics di Mosca e condotto dalla professoressa Svetlana Kuptsovaof, del Laboratorio di neurolinguistica presso lo stesso istituto.
Il punto centrale della ricerca evidenzia come il cervello maschile si sia evoluto in un senso diverso rispetto a quello femminile, privilegiando cioè le parti di materia cerebrale dedite alla valutazione dello spazio; in questo risiederebbe il retaggio del passato da cacciatore e raccoglitore dell’uomo primitivo. Per contro, il cervello delle donne si è sviluppato secondo quelli che erano i compiti tipici delle figure femminili della preistoria, ovvero accudire i figli, governare la casa, svolgere mansioni domestiche.
Attraverso le scansioni di 140 cervelli, appartenenti a persone comprese tra i 20 e i 65 anni, si è visto come la parte frontale nei cervelli dei maschi fosse più attiva che nelle donne, oltre a riscontrare una certa attività cerebrale in altre sezioni (che, nel caso delle donne, neanche si attivavano). Così la professoressa Kuptsovaof ha commentato i risultati dello studio: «Questi dati ci dicono che per le donne potrebbe essere più facile, rispetto agli individui di sesso maschile, spostare l’attenzione da un’attività all’altra e che il loro cervello non ha bisogno di chiamare in causa risorse “extra” per far ciò, cosa che invece non accade negli uomini. Questo potrebbe fare la differenza in circostanze particolarmente stressanti o in situazioni critiche, le quali richiedono continui
spostamenti di attenzione da un compito all’altro».

Dopo questi “brevi” cenni storici possiamo tornare al nostro mondo pratico, in cui sicuramente vi sarà capitato di parlare al telefono, girare il sugo sul fuoco e rispondere al marito o ai figli, ecco questo è il multitasking. Fino a qualche anno fa riuscivo a parlare,mangiare guidare contemporaneamente, non chiedetemi come facevo :D. Perciò care donne che state leggendo, mi risulta difficile immaginare che qualcuna di voi possa rimanerci male quando un “galantuomo” vi fa notare che la cena non è pronta, o i vestiti non sono ancora in ordine, di sera, quando è appena tornato dal lavoro ed è stanco, mentre voi non AVETE FATTO NULLA TUTTO IL GIORNO IN CASA…non meriterebbe nemmeno considerazione un’affermazione del genere, ma non fa parte del mio carattere farmi passare la mosca sotto al naso, e credo di parlare nel giusto quando dico che “stare a casa” è forse uno dei lavori più logoranti mentalmente e fisicamente. Ecco perchè vi dico di non prendervela a male quando ci sentiamo dire queste cose, infondo loro cosa ne possono sapere? statto li tutto il giorno a lavorare…povere gioie… 🙂 concediamogli il beneficio del dubbio….per ora! Buona notte amiche.

p.s. non dimenticatevi di iscrivervi al blog 😀

credit: ilmessaggero

Presentati (articolo di esempio)

Questo è un articolo di esempio, pubblicato originariamente come parte della Blogging University. Abbonati a uno dei nostri dieci programmi e inizia bene il tuo blog.

Oggi pubblicherai un articolo. Non preoccuparti di come appare il blog. Non preoccuparti se non gli hai ancora dato un nome o ti senti sopraffatto. Devi solo fare clic sul pulsante “Nuovo articolo” e dirci perché sei qui.

Perché lo fai?

  • Perché darà un nuovo contesto ai lettori. Di cosa vuoi parlare? Perché dovrebbero leggere il tuo blog?
  • Perché ti aiuterà a focalizzare le idee e cosa ti piacerebbe realizzare con il tuo blog.

L’articolo può essere breve o lungo, un’introduzione personale alla tua vita o una dichiarazione d’intenti tipica da blog, un manifesto per il futuro o un semplice schema dei tipi di cose che speri di pubblicare.

Per aiutarti a iniziare, ecco alcune domande:

  • Perché stai scrivendo su un blog pubblico, invece di tenere un diario personale?
  • Di quali argomenti pensi che scriverai?
  • Con chi ti piacerebbe connetterti tramite il blog?
  • Se il blog avrà successo nel corso del prossimo anno, quale scopo speri avrai raggiunto?

Non sei incatenato a nessuna di queste cose: uno degli aspetti meravigliosi dei blog è il modo in cui si evolvono costantemente a mano a mano che impariamo, cresciamo e interagiamo con gli altri, ma è bene sapere dove e perché hai iniziato e formulare i tuoi obiettivi potrebbe ispirarti qualche altro articolo.

Non riesci a pensare a come iniziare? Scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Anne Lamott, autrice di un libro che amiamo sullo scrivere, dice che devi darti il permesso di scrivere una “prima bozza scadente”. Anne fa esattamente il punto: inizia a scrivere e preoccupati di modificarlo solo in un secondo momento.

Quando sei pronto per pubblicare, assegna al tuo articolo da tre a cinque tag che descrivano il focus del tuo blog: scrivere, fotografia, fiction, genitorialità, cibo, automobili, film, sport, qualsiasi cosa. I tag aiuteranno le persone che si interessano di questi argomenti a trovarti nel Lettore. Assicurati che uno dei tag sia “zerotohero”, in modo che anche altri nuovi blogger possano trovarti.

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